Essendo un paese di
automobilisti molto affezionati ai propri veicoli, gli italiani destinano molto
tempo e soldi alla cura e alla gestione dell’automobile. Questo
però avviene in modo ancora più intensivo in un periodo di ristrettezze
economiche come quello in cui stiamo vivendo, quando la priorità diviene
innanzitutto risparmiare e, per poter raggiungere questo ambito traguardo, gli
italiani si impegnano nel confrontare
le assicurazioni auto più convenienti delle varie compagnie al fine di
stipulare la polizza dal prezzo inferiore, ma in grado di garantire la giusta
tutela del veicolo.
Molti dei ricordi degli
automobilisti di oggi, però, più che all’attuale veicolo sono probabilmente
legati alle vecchie auto di famiglia, lasciate poi in garage a impolverarsi o
destinate alla rottamazione. Per i più fortunati che hanno ancora la vecchia Fiat
delle gite al mare o che intendono acquistare un veicolo storico – complice un
recente ritorno di fiamma del “vintage” – assicurare l’auto d’epoca è
vantaggioso. Ma attenzione: per essere considerato storico un veicolo deve
essere iscritto all’ASI, l’Automotoclub Storico Italiano. Già, perché non basta la
polvere e i pezzi di ricambio originali introvabili a fare di un’auto un
veicolo storico. Per
conquistarsi la categoria di veicolo storico e accedere così a tutte le
agevolazioni previste per questo tipo di motori, un’auto deve avere almeno 20
anni (dalla data di costruzione e non di immatricolazione) e deve essere
iscritto nel registro dell’ASI. L’iter da seguire per portare l’iscrizione a
buon fine non è immediato, ma vanno rispettati alcuni passaggi.
Bisogna infatti
rivolgersi a un’associazione di auto storiche che fa parte del network ASI e
fornire delle foto o altri documenti che attestino le buone condizioni del
veicolo. Nel
caso in cui l’Autoclub accetti, bisogna corrispondere una quota d’iscrizione
annuale di circa 41 euro più una quota da versare al club. L’iscrizione è
vivamente consigliata, anche perché moltissime compagnie assicurative non
accettano veicoli non registrati ASI.
I vantaggi per chi decide
di assicurare un’auto storica sono, però, tantissimi: prima di tutto, il prezzo
della polizza è ridotto fino al 70% rispetto a una normale assicurazione auto.
Inoltre, la classe di merito non segue la logica bonus/malus ma resta
invariata, con il vantaggio ulteriore della guida libera, ovvero la possibilità
che chiunque guidi il veicolo senza che questo aumenti il prezzo della polizza.
Per poter assicurare un veicolo storico bisogna aver compiuto 23 anni e il
pacchetto di vantaggi offerto dalle assicurazioni espressamente dedicate a
questo tipo di veicoli aumenta proporzionalmente al numero di auto storiche che
si intende assicurare. Infatti, molte compagnie assicurative prevedono dei
pacchetti garage che aumentano gli sconti sulle polizze per l’intero parco
auto.
Inoltre, rispetto a una
normale auto, non c’è bisogno di pagare il bollo, o meglio: per le auto comuni va pagato per
il solo fatto di possedere un veicolo, per le auto d’epoca bisogna munirsi del
bollo solo nel caso in cui il veicolo sia in circolazione. Insomma, che sia per
collezionismo, passione o semplicemente per valorizzare un veicolo che è parte
dei nostri ricordi familiari, assicurare l’auto d’epoca è sicuramente una spesa
non molto ingente che può preservare lo status di auto che non saranno mai meno
belle o di minore interesse storico.
Ufficio Stampa Help Consumatori
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