lunedì 28 settembre 2015

Auto d'epoca: il vero metodo per pagare meno assicurazione e zero bollo





Essendo un paese di automobilisti molto affezionati ai propri veicoli, gli italiani destinano molto tempo e soldi alla cura e alla gestione dell’automobile. Questo però avviene in modo ancora più intensivo in un periodo di ristrettezze economiche come quello in cui stiamo vivendo, quando la priorità diviene innanzitutto risparmiare e, per poter raggiungere questo ambito traguardo, gli italiani si impegnano nel confrontare le assicurazioni auto più convenienti delle varie compagnie al fine di stipulare la polizza dal prezzo inferiore, ma in grado di garantire la giusta tutela del veicolo.
 



Molti dei ricordi degli automobilisti di oggi, però, più che all’attuale veicolo sono probabilmente legati alle vecchie auto di famiglia, lasciate poi in garage a impolverarsi o destinate alla rottamazione. Per i più fortunati che hanno ancora la vecchia Fiat delle gite al mare o che intendono acquistare un veicolo storico – complice un recente ritorno di fiamma del “vintage” – assicurare l’auto d’epoca è vantaggioso. Ma attenzione: per essere considerato storico un veicolo deve essere iscritto all’ASI, l’Automotoclub Storico Italiano. Già, perché non basta la polvere e i pezzi di ricambio originali introvabili a fare di un’auto un veicolo storico. Per conquistarsi la categoria di veicolo storico e accedere così a tutte le agevolazioni previste per questo tipo di motori, un’auto deve avere almeno 20 anni (dalla data di costruzione e non di immatricolazione) e deve essere iscritto nel registro dell’ASI. L’iter da seguire per portare l’iscrizione a buon fine non è immediato, ma vanno rispettati alcuni passaggi.









 

Bisogna infatti rivolgersi a un’associazione di auto storiche che fa parte del network ASI e fornire delle foto o altri documenti che attestino le buone condizioni del veicolo. Nel caso in cui l’Autoclub accetti, bisogna corrispondere una quota d’iscrizione annuale di circa 41 euro più una quota da versare al club. L’iscrizione è vivamente consigliata, anche perché moltissime compagnie assicurative non accettano veicoli non registrati ASI.


I vantaggi per chi decide di assicurare un’auto storica sono, però, tantissimi: prima di tutto, il prezzo della polizza è ridotto fino al 70% rispetto a una normale assicurazione auto. Inoltre, la classe di merito non segue la logica bonus/malus ma resta invariata, con il vantaggio ulteriore della guida libera, ovvero la possibilità che chiunque guidi il veicolo senza che questo aumenti il prezzo della polizza. Per poter assicurare un veicolo storico bisogna aver compiuto 23 anni e il pacchetto di vantaggi offerto dalle assicurazioni espressamente dedicate a questo tipo di veicoli aumenta proporzionalmente al numero di auto storiche che si intende assicurare. Infatti, molte compagnie assicurative prevedono dei pacchetti garage che aumentano gli sconti sulle polizze per l’intero parco auto.


Inoltre, rispetto a una normale auto, non c’è bisogno di pagare il bollo, o meglio: per le auto comuni va pagato per il solo fatto di possedere un veicolo, per le auto d’epoca bisogna munirsi del bollo solo nel caso in cui il veicolo sia in circolazione. Insomma, che sia per collezionismo, passione o semplicemente per valorizzare un veicolo che è parte dei nostri ricordi familiari, assicurare l’auto d’epoca è sicuramente una spesa non molto ingente che può preservare lo status di auto che non saranno mai meno belle o di minore interesse storico.

Ufficio Stampa Help Consumatori


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